lunedì 8 dicembre 2008

SOLIDARIETA' ALLA COLLEGA RITA TERRACCIANO DEL QUOTIDIANO ON-LINE "IL MEDIANO.IT", OGGETTO DI UNA INTIMIDAZIONE A SANT'ANASTASIA

Esterniamo la nostra vicinanza e solidarietà alla giovane collega Rita Terracciano del quotidiano on-line "Il Mediano.it", diretto dall'amico Luigi Pone, che nella giornata di ieri, nell'espletamento del suo lavoro di cronista per la predetta testata, è stata fatto oggetto di una gravissima intimidazione da un presunto esponente politico locale (vedi http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=4012).
Il "Movimento Giornalisti per la Professione" condanna questi intollerabili atteggiamenti - ancora più gravi perchè provengono da un esponente politico che ha avuto anche un ruolo pubblico- che però non fiaccano la libertà di stampa ed il lavoro serio e profondamente professionale di una giovane collega qual'è Rita Terracciano.
Niente e nessuno potrà mai intimidire chi fa il proprio dovere di cronista al servizio della notizia e dei suoi lettori!
Cara Rita, non resterai sola!

mercoledì 3 dicembre 2008

GIORNALISTI: CASSAZIONE, SI' A LAVORO FINO A 65 ANNI . RESPINTO IL RICORSO RAI CONTRO ERMANNO CORSI

(ANSA) - ROMA, 2 DIC -I giornalisti, rispetto alle altre categorie di lavoratori, non possono essere penalizzati dalla loro contrattazione collettiva e dai regolamenti dell'Inpgi: pertanto anche loro possono, sei mesi prima del compimento del 60/mo anno di eta', esprimere l'opzione per rimanere in servizio fino a 65 anni, anche se hanno gia' raggiunto il tetto massimo di contributi maturando il diritto alla pensione di vecchiaia. Lo sottolinea la Cassazione - sentenza n. 28529 - respingendo un ricorso della Rai contro Ermanno Corsi, conduttore in video con la qualifica di capo redattore. Per Corsi, l'azienda di viale Mazzini aveva fatto scattare il prepensionamento anticipato e coatto mettendolo in pensione a 57 anni al momento del compimento dell'anzianita' contributiva di 360 mensilita'. Corsi si era rivolto al Tribunale di Napoli sostenendo che si trattava, in realta', di un ''licenziamento per motivi ritortivi in quanto lui aveva promosso e vinto alcune cause contro la societa' ''. Il tribunale lo aveva reintegrato nel posto di lavoro condannando la Rai anche al risarcimento dei danni. La decisione veniva confermata in appello. Adesso senza successo la Rai ha protestato in Cassazione sostenendo che il diritto di opzione Corsi lo avrebbe dovuto esercitare sei mesi prima del compimento dei 57 anni. La Cassazione ha bocciato questa tesi sottolineando che ''la Rai non puo' giustificare la disapplicazione delle norme previste dalla legge 534 del 1982 sul diritto di opzione per il proseguimento del rapporto di lavoro non oltre il 65/mo anno di eta', per avere la contrattazione collettiva di categoria ed il regolamento dell'Inpgi previsto che il diritto alla pensione sorge allorquando il giornalista raggiunge il limite massimo di 360 contributi mensili e 57 anni di eta' ''. La Cassazione aggiunge che in nessun caso un giornalista puo' essere privato di un diritto ''previsto da una regole di carattere generale'' come quella che prevede il diritto all'esercizio dell'opzione per rimanere in servizio fino a 65 anni. L'unica condizione che deve essere rispettata e' quella di comunicare all'azienda la scelta per l'opzione sei mesi prima del compimento dei 60 anni. (ANSA).