domenica 30 dicembre 2007
lunedì 24 dicembre 2007
sabato 22 dicembre 2007
LE ULTIMISSIME DALLA SEGRETERIA
Dopo aver esaminato e dibattuto sull’esito del XXV congresso della FNSI l'esecutivo ha concordato sulla necessità di contribuire alla nascita di una componente nazionale unica, che si distingua da "Autonomia e Solidarietà". Per questo l'esecutivo si è impegnato, sin da subito, a trovare i consensi con le altre componenti nazionali del sindacato per arrivare alla definizione di questo progetto. Sul versante campano il movimento sarà immediatamente attivo con incontri presso le singole redazioni di giornali, tv, radio ed uffici stampa, a sostegno dei colleghi. Pretendendo, senza indugi, la costituzione dei comitati di redazione laddove ancora non sono stati attivati.
Dal 1 gennaio partirà la campagna di adesione al movimento con un tesseramento, previo versamento del contributo di euro 5,00. Contestualmente sarà avviata una capillare comunicazione sulle attività del movimento che avrà quale primo mezzo la realizzazione di un sito internet.
La segreteria, infine, ha deliberato che, al fine di radicare il movimento sul territorio, partendo dalla Campania, saranno organizzati coordinamenti provinciali, cui affidare la responsabilità del contatto quotidiano con le realtà territoriali.
lunedì 10 dicembre 2007
“GIORNALISTI PER LA PROFESSIONE” MASSIMO CALENDA ELETTO SEGRETARIO
L’assemblea del movimento ha anche eletto i componenti del Coordinamento che sono: Roberto Aiello, Antonio D’Errico e Lello La Pietra.
“L’obiettivo prioritario – ha spiegato Massimo Calenda - è la costituzione di un raggruppamento nazionale che dovrà riunire i tantissimi colleghi che non si riconoscono nelle posizioni dell’attuale segreteria Nazionale della Fnsi. In questo senso lavoreremo già da subito per trovare un punto di mediazione anche con le altre componenti sindacali per far sì che il sindacato unico dei giornalisti ritorni ad essere la casa di tutti”.
“Tra le priorità di Giornalisti per la Professione - ha spiegato Calenda - l’attuazione della Legge 150, la lotta al precariato e al lavoro nero nelle redazioni e il rilancio delle norme sull’ editoria e sul sostengo alle cooperative, quelle vere”.
sabato 1 dicembre 2007
CONGRESSO F.N.S.I. - IL NOSTRO PENSIERO SULL'ELEZIONE DI SIDDI E NATALE AI VERTICI DELLA FEDERAZIONE
venerdì 30 novembre 2007
CONGRESSO F.N.S.I. - ESITO RICORSO ASSEGNAZIONE SEGGIO DI CONSIGLIERE NAZIONALE "COLLABORATORE"
QUESTO IL TESTO DEL RICORSO
- In data odierna, alle ore 1,35 circa, in seno alla delegazione Campania, si sono svolte le elezioni per i consiglieri nazionali, rappresentanza collaboratori, nel rispetto dell’art.16, comma 4, dello Statuto FNSI;
- La delegazione Campania esprime due consiglieri nazionali;
- Si sono confrontate due liste, ovvero quelle identiche provenienti dall’elezione dei delegati, entrambi con due candidati;
- Nonostante la richiesta al capo delegazione di presentare per la votazione le due liste per iscritto, per brevità di procedure, atteso l’ora tarda, le stesse, così come fatto anche per i professionali, non sono state presentate in forma cartacea. Il capo delegazione ha affermato, in presenza di tutti i delegati, collaboratori e professionali, che non era il caso di procedere con la presentazione ufficiale e che bastava la comunicazione orale, per cui si è proceduto ad indicare i nominativi di due candidati per ognuna delle due liste;
- Hanno votato tutti gli 11 delegati;
- Allo spoglio susseguente alla votazione, si è avuto il seguente esito:a) Lista “Alternativa sindacale” ha riportato n°8 (otto) voti validi di lista e nell’ambito della stessa i candidati proposti hanno riportato rispettivamente: Castellano Domenico 4 voti, Riccio Annamaria 4 voti;b) Lista “Giornalisti per la professione” ha riportato n°3 (tre) voti di lista e nell’ambito della stessa i candidati proposti hanno riportato rispettivamente: D’Errico Antonio 3 (tre) voti.Alla proclamazione degli eletti, in assoluto netto contrasto con la norma statutaria di cui all’art.16, comma 4, il capo delegazione, con una interpretazione errata ha assegnato i due consiglieri nazionali alla lista “Alternativa sindacale”;
Considerato che:
- L’art.16, comma 4, dello stato prevede: omissis- “In presenza nella delegazione di due o più liste, l’assegnazione dei consiglieri a ciascuna lista avviene in proporzione ai voti ottenuti e secondo il quoziente calcolato per difetto dividendo il numero dei voti validi per quello dei posti cui provvedere; i posti non attribuiti con quoziente pieno sono assegnati secondo la graduatoria dei resti”Seguendo la procedura aritmetica prevista dal predetto art.16, comma 4, la lista “alternativa sindacale” si è vista attribuire un quoziente pieno di 5, calcolato per difetto (11:2 = 5,5, quoziente per difetto 5), resto 3, conquistando il primo seggio pieno.Il successivo seggio, non avendo nessuna delle due liste riportato un quoziente pieno, deve essere assegnato secondo la graduatoria dei resti, che risulta essere la seguente: “Giornalisti per la professione” 3, “Alternativa sindacale” 3. Per gli effetti di quanto innanzi, ed in analogia al disposto di cui all’art.14, comma 5) dello statuto, che prevede “A parità di resti il seggio è attribuito alla lista che non ha ottenuto alcun quoziente pieno” – omissis-, il consigliere nazionale con i resti va attribuito alla lista “Giornalisti per la professione”;
giovedì 29 novembre 2007
ULTIMISSIME DAL CONGRESSO FNSI: FRANCESCO MAROLDA ELETTO CONSIGLIERE NAZIONALE. GIALLO PER I PUBBLICISTI
mercoledì 28 novembre 2007
IL NOSTRO CAMMINO AL CONGRESSO NAZIONALE FNSI
Il piccolo ma determinato drappello di colleghi della lista “Professionali” e “Collaboraratori” (Francesco Marolda, Maurizio Cerino, Renato Rocco, Antonio D’Errico, Maria Tangredi e Carmine Alboretti) si batte a viso aperto per affermare il principio della “discontinuità” rispetto al passato e per ridare dignità alla professione giornalistica.
Un obiettivo, quest’ultimo, ambizioso, ma che cozza, violentemente, contro un certo modo di intendere il lavoro ed il sindacato e che, a sua volta, ha innescato una crisi inarrestabile, dando luogo ad un palese calo di rappresentatività.
Tutti i colleghi presenti sono, infatti, convinti della necessità di cambiare registro, di arrivare ad una vera “svolta” per fare pulizia. Ciò presuppone il coinvolgimento di “uomini nuovi”, perfettamente consapevoli del ruolo e della funzione da svolgere, e, soprattutto, protagonisti, a vario titolo, del mondo della informazione, impegnati, quotidianamente, nell’espletamento del lavoro giornalistico. Questa è la condizione essenziale ed indispensabile per un serio ed effettivo impegno e per una conoscenza approfondita dei problemi che attanagliano la categoria.
Il Congresso si è aperto a Bari lunedì 26 novembre scorso con una manifestazione tenutasi presso il Teatro comunale “Piccinni”, cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Senato, Franco Marino ed uno dei “padri” del giornalismo italiano, Sergio Zavoli. Presenti anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano ed il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, oltre a numerose altre autorità civili e militari.
Nel corso dell’assise è stato letto il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Sul tappeto la grave problematica del rinnovo contrattuale, ferma da oltre 1000 giorni, e la condizione dei giornalisti – collaboratori precari, che, nei fatti, costituiscono la colonna portante di molti quotidiani, periodici, agenzie di stampa, emittenti radiotelevisive ed i nuovi media, e che vedono la loro dignità lesa da compensi da fame, senza alcuna garanzia di assunzione.
La componente è anche impegnata, tramite il collega Antonio D’Errico, nella sua qualità di capo ufficio stampa del Comune di Boscoreale ed il segretario del movimento, Francesco Manca, in forza all’ufficio stampa della Città di Torre del Greco, a promuovere presso tutti i partecipanti al congresso, la firma di una mozione sugli uffici stampa per la risoluzione dell’annosa questione dell’applicazione piena della legge 150/2000 che impegni i vertici FNSI.
La componente “Giornalisti per la Professione” ha preso parte, tra le varie riunioni che si susseguono a ritmo frenetico, ad un incontro organizzato dai gruppi “Quarto Potere”, “Punto a capo”, “Stampa romana” e altri, sottolineando, tramite il delegato professionale, Francesco Marolda, a nome di tutti, la necessità e l’urgenza di avviare una inversione di tendenza che consenta al sindacato di riacquistare consensi e di rappresentare l’enorme platea di giornalisti italiani in considerazione della grave crisi di rappresentatività.
Si è anche deciso si sottoporre all’attenzione della platea congressuale un ordine del giorno con cui chiedere - tenuto conto del fatto che nell’art. 16, comma 4 dello Statuto, in relazione all’elezione dei Consiglieri Nazionali, non contiene alcuna previsione riguardo alla eventualità della presenza di nella medesima delegazione, di due o più liste - la disapplicazione del criterio del “quoziente calcolato per difetto” e l’applicazione di quello del “quoziente pieno”.
Il movimento, consapevole di essere l’unica vera alternativa all’attuale classe dirigente campana, ben nota per le sue passate e recenti “prodezze” vuole essere la “casa comune” dei colleghi che non si riconoscono più nei soliti volti che, da anni, occupano posti di potere e che con le emergenze della categoria hanno poco o nulla da spartire.
Resisteremo e combatteremo finché avremo forza e grinta per difendere e sostenere le nostre idee in tutte le sedi.
martedì 27 novembre 2007
XXV CONGRESSO F.N.S.I. AL VIA
mercoledì 14 novembre 2007
ORDINE DELLA CAMPANIA: 50 PUBBLICISTI ISCRITTI IN 30 MINUTI!
lunedì 12 novembre 2007
DELEGATI AL CONGRESSO FNSI: RICONTEGGIO DEI VOTI. TUTTO INVARIATO
Si è svolta questo pomeriggio la seduta pubblica di riconteggio delle schede elettorali della rappresentanza "Collaboratori", quali delegati al congresso nazionale della FNSI. Il ricorso, presentato dal rappresentante della lista "Alternativa Sindacale", finalizzato a riaccertare i voti di lista conseguiti dalle uniche due liste concorrenti, attraverso il rinconteggio delle schede, non ha avuto alcun esito nel senso da loro sperato -i "nostri" speravano di portarci via il terzo delegato interpretando ad personam la norma statutaria di attribuzione dei seggi-.
L'esito del riconteggio è stato il seguente:
- Lista "Alternativa Sindacale": Voti 219 (uno in più del precedente conteggio) - 8 delegati
- Lista "Giornalisti per la professione": Voti 82 (uno in più del precedente conteggio)- 3 delegati.
La nostra lista "Giornalisti per la professione" si è vista riconfermare i tre delegati: ANTONIO D'ERRICO, CARMINE ALBORETTI e MARIA TANGREDI.
Con oggi si scrive la parola fine su questa incredibile vicenda, riprova anche della scarsa conoscenza dei meccanismi statutari da parte di personaggi che da decenni sono ai vertici del sindacato. E ciò è quanto dire!
lunedì 29 ottobre 2007
STRAORDINARIO SUCCESSO DELLA LISTA "GIORNALISTI PER LA PROFESSIONE
2)ALBORETTI Carmine 53
3)TANGREDI Maria 44
4) CERVELLI Francesco 41
5)ALVANO Carlo 29
6)DE NAPOLI Salvatore 23
7)BRUNO Raffaele 21
8)CIVITA Sergio 21
9)SINISCLACHI Antonino 21
10)MICHELUTTI Bruno 15
11)TASSIELLO Francesco 15
domenica 28 ottobre 2007
ANCORA POCHE ORE PER VOTARE. RECATEVI ALLE URNE
giovedì 25 ottobre 2007
LA NOSTRA FESTA "UN MOVIMENTO GIOVANE CON IDEE GIOVANI"
mercoledì 24 ottobre 2007
I "GIORNALISTI PER LA PROFESSIONE" SOSTENUTI DAL PRESIDENTE LORENZO DEL BOCA
“Da mille giorni siamo senza contratto – ha detto nel suo intervento Massimo Calenda - e dopo diciotto giorni di sciopero il contratto ancora non cè. I questi giorni mi sono recato in alcune redazioni della Campania e la situazione è tragica. I colleghi lavorano in situazioni assurde e poco regolamentate. Inoltre non sanno neppure cosa sia il sindacato a Napoli e soprattutto non capiscono perché pagare la quota all’Assostampa. Al di là delle elezioni – ha concluso Calenda – abbiamo un dovere prioritario, quello di essere più vicini ai colleghi e di incontrarli nei loro luoghi di lavoro”
domenica 21 ottobre 2007
MARTEDI' 23 OTTOBRE, ORE 11.00 - INCONTRO CON LORENZO DEL BOCA
Martedì 23 ottobre 2007, alle 11.00, all'hotel Alabardieri, Piazza dei Martiri, Napoli, incontro dibattito organizzato da "Giornalisti per la Professione" con il presidente dell'Ordine nazionale Lorenzo Del Boca.Potrebbe essere un’utile occasione per discutere, unitamente ai colleghi professionisti e pubblicisti candidati delegati al congresso, della piattaforma da portare in sede congressuale.
giovedì 18 ottobre 2007
GLI ERRORI DA NON RIPETERE
- Subito l'accordo economico e il tavolo normativo
- Niente ricatti ai desk! No ai redattori capo a tempo
- Gli scatti d'anzianità non si toccano
- Garanzie per i precari e per i free lance
- Basta con il giornalismo copia-incolla. Rilanciamo la scrittura
- Abbattiamo i costi della burocrazia sindacale
VOTA la lista
"Giornalisti per la professione"
per la prima volta i giornalisti affrontano le elezioni per il rinnovo della dirigenza del nostro sindacato, senza un contratto. Certo, non hanno mai avuto un avversario così arrogante come l’attuale vertice della Fieg, deciso a smantellare la professione e a sbriciolarne l’autonomia, ignorando che il diritto alla libera informazione è garantito a tutti i cittadini dall’articolo 21 della Costituzione. Ma, nello stesso tempo, i giornalisti non hanno mai avuto una rappresentanza così inadeguata e incapace, priva di qualsiasi disegno tattico e strategico.
Questi sono gli errori più gravi commessi dalla Fnsi, sotto la guida del segretario uscente Paolo Serventi Longhi e della corrente di maggioranza Autonomia e Solidarietà e Giornalisti uniti.
-Una piattaforma rivendicativa di 77 punti. Chi si presenta al tavolo delle trattative con una simile sfilza di richieste, o non ha capito i tempi e i rapporti di forza, o li ha capiti ed era deciso fin dall’inizio a non arrivare alla firma del contratto. Fra l’altro, la piattaforma dei giornalisti risulta ancora oggi un’illustre sconosciuta. La Fnsi non ha saputo spiegarla ai colleghi e la Fieg l’ha fatta subito rimettere nel cassetto, per imporre la sua contropiattaforma. Di questa soltanto, fino ad oggi, si è parlato.
-Aver respinto il contratto-ponte economico. La Federazione degli editori aveva offerto 130 euro. Era possibile trattare e sembrava ormai fatta. Ma Serventi e la sua maggioranza hanno bloccato tutto, vincolando l’intesa alla soluzione del problema normativo dei precari e al no all’applicazione della legge Biagi. Sgombrato il campo dalla parte economica avremmo avuto la possibilità di concentrarci sui precari e sulle altre questioni normative, con un’energia e una riserva di azioni di lotta che adesso non abbiamo più.
-Aver imposto ben 18 scioperi alla categoria in cambio di nulla. E’ stata dilapidata la busta paga dei colleghi con uno stillicidio di giornate di sciopero, (e relativa perdita di milioni in contributi Inpgi) , senza un’idea strategica e senza nemmeno avere il coraggio di imporli in momenti topici. Come le Olimpiadi invernali, le elezioni politiche, i campionati del mondo di calcio. E men che meno credendo in un blocco totale e contemporaneo per più giorni, dell’intero sistema dell’informazione, reti tv comprese. Solo nel dicembre scorso, sotto la spinta dei Cdr che avevano progettato e attuato di loro iniziativa il press pride, lo sciopero delle firme, si sono proclamati tre giorni consecutivi, ma per andare poi tutti in vacanza. Tanto che qualcuno crede che adesso i giornalisti abbiano il contratto.
-Incapacità totale di comunicare con la gente. Non si è riusciti a far capire qual è la reale posta in gioco: la sparizione del giornalismo di qualità e la perdita di integrità e di autonomia dell’informazione. I comunicati ermetici, malscritti, privi di elementi di contesto, di cui la Fnsi chiedeva la pubblicazione, sono stati un contro-spot al nostro contatto. Grave, anche perché la nostra è proprio la categoria della comunicazione.
-Incapacità di fare lobbying. Altro che indurre parlamentari e ministri a sposare la nostra causa: qui non si è riusciti neppure a organizzare un dibattito televisivo sul contratto! Il che mostra come i nostri attuali dirigenti non abbiano più alcun contatto con la professione.
-L’arroganza di restare incollati alla poltrona. Con un fallimento di queste proporzioni e un contratto non rinnovato da mille giorni nonostante 18 scioperi, qualsiasi dirigente sindacale responsabile si sarebbe messo da parte per favorire un chiarimento, e avrebbe indetto un congresso straordinario, senza attendere la scadenza naturale del mandato. E invece, poiché c’è un altro giro di poltrone da distribuire (fra le quali l’Inpgi), per far coincidere le scadenze si sono persi altri mesi, sulla pelle dei giornalisti, rinviando le trattative a dopo il Congresso, dunque al 2008.
Paolo Serventi Longhi è il principale responsabile di questo fallimento. Ma non può essere l’unico capro espiatorio: la sua corrente e quella del presidente Siddi, infatti, lo hanno sempre sostenuto con consensi bulgari, mai agitando il dubbio che si stesse sbagliando. Non c’è la minima possibilità, dunque, che chi verrà dopo Serventi otterrà risultati migliori. E di chi promette che, una volta eletto, farà il contratto in pochi mesi, non c’è da fidarsi. Questa è l’ultima occasione di reagire vincendo la pigrizia, andare a votare e cambiare maggioranza.
Le proposte di
-Stipula immediata dell’accordo economico (non più «contratto ponte», perché a febbraio scade ormai anche il triennio di proroga), liberando finalmente la contrattazione integrativa aziendale. L’intesa economica deve essere contestuale all’avvio del tavolo normativo.
-Informazione preventiva ai comitati di redazione su qualsiasi progetto di riorganizzazione, in modo che l'azienda prenda un impegno formale con i Cdr sui processi che intende attivare.
-Voto di fiducia «mid-term» della redazione al direttore, a due anni dal suo insediamento (in aggiunta a quello già previsto dal contratto al momento dell’insediamento).
-Gli scatti d’anzianità non si toccano. Il sistema deve rimanere integralmente nella forma attuale. Con esso non solo vengono tutelati i giornalisti che si rifiutano di abbassare la schiena, ma si garantiscono introiti alle casse dell’Inpgi, di cui il nostro istituto non potrebbe fare a meno.
-No ai «redattori capo a termine». Una richiesta folle, questa degli editori. Servirebbe solo a ricattarli, piegandoli a mettere l’asino dove il padrone vuole. Questa misura è una leva per far saltare l’autonomia dell’informazione.
-Rilanciare la carriera di scrittura. Dobbiamo reagire al giornalismo copia e incolla. Nell’ultimo contratto è stata abolito l’inviato come qualifica stabile, sostituito dall’inviatino a termine che, a quanto pare, ha fatto cilecca. Un grave errore. Bisogna a tutti i costi dare un futuro, magari con una nuova qualifica, a chi vuole scrivere. E’ in gioco la qualità del giornalismo.
-Free lance. Deve esserne garantita la dignità e l'autonomia professionale. I pagamenti devono essere certi (entro 30 giorni, anche se il servizio richiesto non viene utilizzato per mancanza di spazio o altro) la retribuzione deve rispettare il tariffario dell'Ordine, mentre nei singoli contratti va precisato il corretto uso dei collaboratori. E, senza ulteriori ritardi, la Fnsi deve consentire la rappresentanza di base.
-Precari. Per le nuove iniziative editoriali, agevolare i contratti a tempo determinato. Al contrario, in quelle consolidate, incentivi agli editori solo se trasformano subito un vecchio contratto a tempo determinato in un altro a tempo indeterminato. Un monitoraggio vero delle situazioni di precariato e lavoro nero nelle redazioni dei quotidiani e delle emittenti locali e radiofoniche della Campania.
-Sospensione immediata delle provvidenze pubbliche per gli editori che violino norme di legge o contrattuali.
-Potenziamento della struttura di servizio del Fondo complementare dei giornalisti: oggi una sola funzionaria deve rispondere a domande che giungono da ogni parte d’Italia.
-La multimedialità deve privilegiare la testata di appartenenza e prevedere la volontarietà per l’adesione ai vari media e la possibilità di recedere dalla scelta fatta.
-Democrazia sindacale. Realtà che ospitano nutrite rappresentanze di giornalisti, non contano affatto, o contano molto meno del dovuto, grazie a un meccanismo elettorale antidemocratico che consente con pochi sforzi, a chi ha già il potere, di mantenerlo, manovrando le piccole associazioni regionali. Per ristabilire la democrazia sindacale e il diritto di rappresentanza è necessaria e urgente una riforma dello Statuto della Fnsi.
-Disoccupati: creare un’anagrafe aggiornata dei disoccupati.
-Rete di solidarietà: creare una rete della solidarietà che fornisca in tempo reale le occasioni di lavoro negli enti pubblici e nell’editoria campana.
-Inpgi, Inpgi2 e Casagit costruire di un rapporto corretto con gli istituti di categoria Inpgi, Casagit, Inpgi due.
-Uffici Stampa: censimento dei colleghi in servizio presso gli uffici stampa pubblici e concreta applicazione della legge 150/2000, con riconoscimento del contratto giornalistico al personale in organico agli enti.
E’ in gioco il futuro del sindacato unico dei giornalisti.
Per questo il 28 e 29 ottobre
VOTA
Le liste
Giornalisti per la Professione
(Professionisti)
AIELLO Roberto
CALENDA Massimo
CERINO Maurizio
LA PIETRA Raffaele - detto Lello
MAROLDA Francesco
NIGRO Nicola
PASCARELLA Carlo
ROCCO Renato
SAPIO Salvo
(Pubblicisti)
ALBORETTI Carmine
ALVANO Carlo
BRUNO Raffaele
CERVELLI Francesco Maria
CIVITA Sergio
D'ERRICO Antonio
DE NAPOLI Salvatore
MICHELUTTI Bruno
SINISCALCHI Antonino
TANGREDI Maria
TASSIELLO Francesco
lunedì 15 ottobre 2007
INSIEME PER UNA SVOLTA
venerdì 12 ottobre 2007
MARTEDI' 23 OTTOBRE INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELL'ORDINE NAZIONALE, LORENZO DEL BOCA
Potrebbe essere un’utile occasione per discutere, unitamente ai colleghi professionisti e pubblicisti candidati delegati al congresso, della piattaforma da portare in sede congressuale.
Intervenite tutti.
giovedì 11 ottobre 2007
IL NOSTRO PROGRAMMA
Da tanto, troppo tempo, nel nostro Paese si sente la mancanza di un quadro di riferimento sindacale.
In 12 anni i giornalisti italiani hanno chiuso con gli editori un solo rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Un vero record negativo che va addebitato per intero a chi, in questi anni, ha diretto il sindacato dei giornalisti italiani.
In primo luogo alla componente di “Autonomia e solidarietà”.
Certo le responsabilità maggiori le hanno gli editori, impegnati in una trattativa che vuole essere punitiva nei confronti dell’intera categoria, oltre che a minare il valore irrinunciabile del contratto nazionale di lavoro unico per i giornalisti.
Un’analisi seria, però, deve contemplare anche le responsabilità di chi fino ad ora ha svolto la trattativa per conto di tutti quanti noi.
Da tempo la dirigenza sindacale della Fnsi è impegnata a politicizzare il sindacato. A spostare il sindacato unico dei giornalisti su posizioni ben definite. Questo ha creato imbarazzo nella categoria e ha screditato il sindacato anche agli occhi dei colleghi.
Invece, cioè, di spendere tutte le energie in questa durissima vertenza, la segreteria nazionale della Fnsi ha inteso trascinare i giornalisti italiani a fianco di una delle due parti politiche, che adesso si disputano il governo del Paese.
Con il risultato che, a tutt’oggi, siamo ancora senza contratto.
C’è una logica in tutto questo? Riteniamo di no.
L’occasione del nuovo congresso della federazione deve riportare i giornalisti, con le loro esigenze, al centro della politica del sindacato.
Un sindacato che vede la disaffezione della categoria.
Il calo inesorabile degli iscritti la dice lunga sulla credibilità di questo gruppo dirigente.
Anche su questo occorre aprire una riflessione. Ora c’è bisogno di rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare per un nuovo futuro. Anche in Campania
Le recenti elezioni all’Associazione napoletana della Stampa, vinte complessivamente da un nuovo gruppo dirigente, non hanno dato, come pure doveva essere nelle previsioni, un impulso vero all’attività in difesa dei diritti dei giornalisti campani.
In particolare il nostro giudizio si basa su alcuni fatti che lasciano francamente perplessi.
La chiusura della trattativa di “il Napoli”, dove per la prima volta si sperimenta il tele lavoro giornalistico, ci lascia sconcertati. L’avallo di questa nuova forma di precariato, a fronte di un editore che non ha ancora fornito mezzi finanziari adeguati, un piano editoriale reale, avrebbe dovuto rendere cauta l’Associazione della stampa che, invece, ha firmato quest’accordo. Un errore. Il sindacato deve supportare i colleghi. Mettere in piedi strumenti di solidarietà attiva, che consentano di prendere decisioni senza l’incubo della disoccupazione. Troppe volte minacciata da editori che hanno scarsa dimestichezza con qualsiasi tipo d’impresa.
Vediamo con preoccupazione nascere nuovi quotidiani locali, a fronte di un mercato asfittico, che vede sempre più ridursi le copie vendute. Su questo manca una riflessione vera del sindacato nazionale e di quello napoletano.
La rappresentanza sindacale nei mezzi d’informazione è sempre più scarsa e ristretta.
Manca al sindacato napoletano una visione d’insieme a tutela degli occupati, e soprattutto dei disoccupati, che ormai assommano a quasi il 50% del totale degli iscritti all’Ordine.
Per questo abbiamo deciso di costruire insieme un percorso, umano, politico e sindacale che cambi il modo e i metodi di una classe dirigente occupata solo nel piccolo cabotaggio.
È ora di cambiare.
Di cambiare puntando ad una nuova leva sindacale che partendo dal basso soddisfi sul serio le necessità dei colleghi e si configuri come un “sindacato di servizio e al servizio”, degli iscritti, pubblicisti e professionisti.
Per questo abbiamo deciso di iniziare un percorso, partendo dal congresso della Fnsi, chiedendo l’impegno del voto ai colleghi, su di un progetto che contempli, tra gli altri, questi punti:
1. La creazione di un’anagrafe aggiornata dei disoccupati.
2. La creazione di una rete della solidarietà che fornisca in tempo reale le occasioni di lavoro negli enti pubblici e nell’editoria campana.
3. Un monitoraggio vero delle situazioni di precariato e lavoro nero nelle redazioni dei quotidiani e delle emittenti locali e radiofoniche della Campania.
4. La costruzione di un rapporto coretto con gli istituti di categoria Inpgi, Casagit, Inpgi due.
5. L’applicazione della legge 150 negli uffici pubblici.
Per questo, ma non solo, abbiamo deciso di intraprendere un percorso che porti ad una nostra presenza negli organismi statutari di categoria. Partendo dalla scadenza del congresso della Federazione.
Ciò che vogliamo imprimere, alla gestione del sindacato, è una svolta. Da troppi anni, ormai, le posizioni appaiono fossilizzate, immobili, ed incapaci di seguire le dinamiche della professione. Di una professione che evolve con un’impressionante velocità e che propone, di giorno in giorno, elementi nuovi da valutare e discutere.
E’ venuto il momento di tornare alla luce, di respirare davvero il vento del cambiamento e di offrire, a chi ne ha voglia, l’opportunità di partecipare attivamente alla rigenerazione di un sindacato che deve ritornare ad essere casa comune di tutti i giornalisti italiani.
mercoledì 10 ottobre 2007
ELEZIONI DELEGATI AL XXV CONGRESSO DELLA F.N.S.I.
- AIELLO Roberto
- CALENDA Massimo
- CERINO Maurizio
- LA PIETRA Raffaele - detto Lello
- MAROLDA Francesco
- NIGRO Nicola
- PASCARELLA Carlo
- ROCCO Renato
- SAPIO Salvo
LISTA COLLABORATORI
(Pubblicisti)
- ALBORETTI Carmine
- ALVANO Carlo
- BRUNO Raffaele
- CERVELLI Francesco Maria
- CIVITA Sergio
- D'ERRICO Antonio
- DE NAPOLI Salvatore
- MICHELUTTI Bruno
- SINISCALCHI Antonino
- TANGREDI Maria
- TASSIELLO Francesco