mercoledì 28 novembre 2007

IL NOSTRO CAMMINO AL CONGRESSO NAZIONALE FNSI

Il cammino intrapreso dal Movimento “Giornalisti per la Professione” prosegue al XXV Congresso FNSI che si sta tenendo a Castellaneta Marina (Taranto) dal 26 al 30 novembre 2007.
Il piccolo ma determinato drappello di colleghi della lista “Professionali” e “Collaboraratori” (Francesco Marolda, Maurizio Cerino, Renato Rocco, Antonio D’Errico, Maria Tangredi e Carmine Alboretti) si batte a viso aperto per affermare il principio della “discontinuità” rispetto al passato e per ridare dignità alla professione giornalistica.
Un obiettivo, quest’ultimo, ambizioso, ma che cozza, violentemente, contro un certo modo di intendere il lavoro ed il sindacato e che, a sua volta, ha innescato una crisi inarrestabile, dando luogo ad un palese calo di rappresentatività.
Tutti i colleghi presenti sono, infatti, convinti della necessità di cambiare registro, di arrivare ad una vera “svolta” per fare pulizia. Ciò presuppone il coinvolgimento di “uomini nuovi”, perfettamente consapevoli del ruolo e della funzione da svolgere, e, soprattutto, protagonisti, a vario titolo, del mondo della informazione, impegnati, quotidianamente, nell’espletamento del lavoro giornalistico. Questa è la condizione essenziale ed indispensabile per un serio ed effettivo impegno e per una conoscenza approfondita dei problemi che attanagliano la categoria.
Il Congresso si è aperto a Bari lunedì 26 novembre scorso con una manifestazione tenutasi presso il Teatro comunale “Piccinni”, cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Senato, Franco Marino ed uno dei “padri” del giornalismo italiano, Sergio Zavoli. Presenti anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano ed il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, oltre a numerose altre autorità civili e militari.
Nel corso dell’assise è stato letto il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Sul tappeto la grave problematica del rinnovo contrattuale, ferma da oltre 1000 giorni, e la condizione dei giornalisti – collaboratori precari, che, nei fatti, costituiscono la colonna portante di molti quotidiani, periodici, agenzie di stampa, emittenti radiotelevisive ed i nuovi media, e che vedono la loro dignità lesa da compensi da fame, senza alcuna garanzia di assunzione.
La componente è anche impegnata, tramite il collega Antonio D’Errico, nella sua qualità di capo ufficio stampa del Comune di Boscoreale ed il segretario del movimento, Francesco Manca, in forza all’ufficio stampa della Città di Torre del Greco, a promuovere presso tutti i partecipanti al congresso, la firma di una mozione sugli uffici stampa per la risoluzione dell’annosa questione dell’applicazione piena della legge 150/2000 che impegni i vertici FNSI.
La componente “Giornalisti per la Professione” ha preso parte, tra le varie riunioni che si susseguono a ritmo frenetico, ad un incontro organizzato dai gruppi “Quarto Potere”, “Punto a capo”, “Stampa romana” e altri, sottolineando, tramite il delegato professionale, Francesco Marolda, a nome di tutti, la necessità e l’urgenza di avviare una inversione di tendenza che consenta al sindacato di riacquistare consensi e di rappresentare l’enorme platea di giornalisti italiani in considerazione della grave crisi di rappresentatività.
Si è anche deciso si sottoporre all’attenzione della platea congressuale un ordine del giorno con cui chiedere - tenuto conto del fatto che nell’art. 16, comma 4 dello Statuto, in relazione all’elezione dei Consiglieri Nazionali, non contiene alcuna previsione riguardo alla eventualità della presenza di nella medesima delegazione, di due o più liste - la disapplicazione del criterio del “quoziente calcolato per difetto” e l’applicazione di quello del “quoziente pieno”.
Il movimento, consapevole di essere l’unica vera alternativa all’attuale classe dirigente campana, ben nota per le sue passate e recenti “prodezze” vuole essere la “casa comune” dei colleghi che non si riconoscono più nei soliti volti che, da anni, occupano posti di potere e che con le emergenze della categoria hanno poco o nulla da spartire.
Resisteremo e combatteremo finché avremo forza e grinta per difendere e sostenere le nostre idee in tutte le sedi.

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