lunedì 29 ottobre 2007

STRAORDINARIO SUCCESSO DELLA LISTA "GIORNALISTI PER LA PROFESSIONE


Il movimento "Giornalisti per la professione" esce vincitore da questa battaglia elettorale che l'ha visto contrapposto al Presidente dell'USIGRAI, Carlo Verna, al Presidente dell'ordine della Campania, Ottavio Lucarelli, al Presidente dell'Associazione napoletana della stampa, Enzo Colimoro, al Segretario nazionale aggiunto uscente della F.N.S.I. Mimmo Castellano e all'ex Vice Presidente nazionale dell'ordine, Mimmo Falco, conquistando 3 delegati Professionisti e 3 delegati Pubblicisti per il prossimo XXV congresso nazionale della F.N.S.I..

Questo ad appena un mese dalla nascita del movimento, ed a cinque mesi dal rinnovo dell'ordine campano e dell'associazione napoletana della stampa che ha visto un totale cambiamento del gruppo dirigente.

Come abbiamo detto in campagna elettorale, la nostra avventura non finisce qui. Crediamo, infatti, che il consenso attribuitoci ci deve spingere a guardare avanti e a non fermarci qui, dandoci, fin d'ora, appuntamento alla prossima scadenza elettorale.

Continueremo il giro nelle redazioni, tra i colleghi disoccupati, negli uffici stampa, per dare voce a chi non ha voce, a chi non si ritrova nelle linee programmatiche di "Autonomia e solidarietà" che nonostante il lungo governo della F.N.S.I. non ha prodotto alcun risultato, anzi ha affossato il sindacato.

La nostra battaglia continua in Campania.

Grazie ai colleghi che ci hanno onorato con il loro affetto e stima, e com'è nel nostro modo d'intendere il sindacato e l'aggregazione, appuntamento a breve al prossimo "cazzeggio party" a cui, sin d'ora, siete tutti invitati.

Max Calenda e Antonio D'Errico



QUESTE LE PREFERENZE

"PROFESSIONISTI"

1) MAROLDA Francesco 87

2)CERINO Maurizio 80

3)ROCCO Renato 79

4) SAPIO Salvo 74

5)CALENDA Massimo 71

6) LA PIETRA Raffaele 51

7) AIELLO Roberto 33

8) NIGRO Nicola 11

9)PASCARELLA Carlo 11


QUESTE LE PREFERENZE

"PUBBLICISTI"

1)D'ERRICO Antonio 59
2)ALBORETTI Carmine 53
3)TANGREDI Maria 44
4) CERVELLI Francesco 41
5)ALVANO Carlo 29
6)DE NAPOLI Salvatore 23
7)BRUNO Raffaele 21
8)CIVITA Sergio 21
9)SINISCLACHI Antonino 21
10)MICHELUTTI Bruno 15
11)TASSIELLO Francesco 15

domenica 28 ottobre 2007

ANCORA POCHE ORE PER VOTARE. RECATEVI ALLE URNE

Ancora poche ore per votare - domani 29 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 14.00-. Per dare la possibilità di cambiare il sindacato dall'interno. Per dare un segnale forte agli editori. Partendo da Napoli. Vi chiediamo un piccolo sforzo. Partecipate al voto. Insieme dobbiamo eleggere la delegazione campana al congresso della Fnsi. E' stata una campagna elettorale intensa ed esaltante. Abbiamo cercato, come "Giornalisti per la Professione", di dare un contributo, anche programmatico, alla futura piattaforma da portare davanti agli editori. Vi chiediamo di premiare, con il voto, questo impegno. Con la partecipazione di tutti, ritroveremo il nostro sindacato. Grazie.
Massimo Calenda

giovedì 25 ottobre 2007

LA NOSTRA FESTA "UN MOVIMENTO GIOVANE CON IDEE GIOVANI"


Il nuovo movimento "Giornalisti per la professione", nato in Campania per le elezioni del 28 e 29 ottobre quando si voteranno i delegati al congresso nazionale FNSI, si è ritrovato ieri sera per una festa, aperta a tutti i colleghi, presso il locale "La Garconne" in via Cappella Vecchia. E' stata l'occasione per festeggiare la nascita del movimento e per sostenere le proposte lanciate da Napoli con il presidente dell'Ordine nazionale Lorenzo Del Boca. Sono intervenuti circa 100 giornalisti tra i quali i candidati Massimo Calenda e Antonio D'Errico che guidano rispettivamente le liste professionisti e pubblicisti, nonchè Renato Rocco e Giuseppe Crimaldi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Unione Cronisti in Campania, Maurizio Cerino, Francesco Marolda, Lello La Pietra, Roberto Aiello.I colleghi hanno partecipato così ad un sano divertimento ed hanno potuto ascoltare e ballare tanta buona musica. Il nostro candidato e simpatico Maurizio Cerino Giornalista del Mattino ha messo in mostra anche le sue doti artistiche accompagnando il piano bar con il suo flauto di traverso. Lo abbiamo già soprannominato il pifferaio magico dei Giornalisti per la professione che domenica 28 e lunedì 29 ottobre trascinerà con la sua musica alla Mostra d'oltremare tanti voti veri e spontanei.
Buon voto a tutti e ricordatevi di votare la lista del movimento "Giornalisti per la professione".

mercoledì 24 ottobre 2007

I "GIORNALISTI PER LA PROFESSIONE" SOSTENUTI DAL PRESIDENTE LORENZO DEL BOCA







Non ci sono giornalismi, non esistono giornalisti di serie A o serie B. Esiste una categoria che va difesa, tutelate, seguita nella sua connotazione naturale che è quella culturale”. Il presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti Lorenzo Del Boca interviene a Napoli all’incontro organizzato e promosso dalla nuova lista “Giornalisti per la professione” candidata alle prossime elezioni del 28 e 29 ottobre per scegliere i delegati che prenderanno parte al congresso della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa) in programma a fine novembre a Castellaneta Marina in Puglia. Nella sala dell’Hotel Alabardieri e nel corso della conferenza stampa introdotta e moderata da Massimo Calenda giornalista Rai e portavoce della lista, il presidente Del Boca ha sottolineato ed insistito sulle linee programmatiche e future che riguardano la figura del giornalista e il ruolo dell’ Ordine rispetto alle altre strutture esistenti come il sindacato: “Il sindacato aumenta la tassa da pagare, ma non c’è il rinnovo del contratto – ha dichiarato Del Boca – l’Ordine non può camminare da solo, ci devono essere accordi precisi, lavorare insieme e favorire sinergie sempre a favore di colleghi che lavorano e colleghi disoccupati. Si pensa, purtroppo, soltanto a creare contratti di precariato, senza considerare giornalisti professionisti disoccupati che potrebbero essere assunti a tempo indeterminato”. E poi parafrasando il sistema di lotta alla Cina per il mercato e l’economia nel paese, Del Boca ha detto:”Anche noi dobbiamo combattere i nostri cinesi, giornalisti che si improvvisano ed inquinano la categoria, una categoria che ha soprattutto un problema culturale”. Ed ha concluso ribadendo che non esistono giornalismi; ogni redazione, di un giornale, una televisione, una radio, piccola o grande che sia, svolge il suo lavoro di diritto e dovere dell’informazione “Il giornalista è il testimone del suo tempo che deve raccontare al cittadino ciò che vede in base al suo bagaglio culturale. Vorrei non vedere giornalisti che rimangono fermi ad occhi chiusi e vedono comunque tutto grigio”. La conferenza, che ha visto gli interventi, tra gli altri, di Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Enzo Colimoro presidente dell’Assostampa napoletana, Ermanno Corsi ex presidente dell’Ordine e Lino Zaccaria del consiglio di amministrazione Inpgi e Gianni Ambrosino, è stata l’occasione per presentare i colleghi giornalisti che hanno scelto di candidarsi alle prossime elezioni e per sottolineare i problemi che si vivono quotidianamente nei quotidiani, nell’emittenza televisiva, nelle redazioni delle testate on line e negli uffici stampa, questioni sollevate dai giornalisti Renato Rocco, Lello la Pietra, Antonio D’Errico, Roberto Aiello e Sergio Civita.
“Da mille giorni siamo senza contratto – ha detto nel suo intervento Massimo Calenda - e dopo diciotto giorni di sciopero il contratto ancora non cè. I questi giorni mi sono recato in alcune redazioni della Campania e la situazione è tragica. I colleghi lavorano in situazioni assurde e poco regolamentate. Inoltre non sanno neppure cosa sia il sindacato a Napoli e soprattutto non capiscono perché pagare la quota all’Assostampa. Al di là delle elezioni – ha concluso Calenda – abbiamo un dovere prioritario, quello di essere più vicini ai colleghi e di incontrarli nei loro luoghi di lavoro”

domenica 21 ottobre 2007

MARTEDI' 23 OTTOBRE, ORE 11.00 - INCONTRO CON LORENZO DEL BOCA

INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELL'ORDINE NAZIONALE LORENZO DEL BOCA

Martedì 23 ottobre 2007, alle 11.00, all'hotel Alabardieri, Piazza dei Martiri, Napoli, incontro dibattito organizzato da "Giornalisti per la Professione" con il presidente dell'Ordine nazionale Lorenzo Del Boca.Potrebbe essere un’utile occasione per discutere, unitamente ai colleghi professionisti e pubblicisti candidati delegati al congresso, della piattaforma da portare in sede congressuale.
Intervenite tutti.

giovedì 18 ottobre 2007

GLI ERRORI DA NON RIPETERE

1.000 -Da mille giorni siamo senza contratto
18 - Diciotto giorni di sciopero e il contratto non c'è
Soldi - Hanno rifiutato l'accordo economico e abbiamo perso migliaia di euro e il contratto non c'è
- Hanno fallito ma vogliono tenersi le poltrone per scambiarsele
VOLTIAMO PAGINA
  • Subito l'accordo economico e il tavolo normativo
  • Niente ricatti ai desk! No ai redattori capo a tempo
  • Gli scatti d'anzianità non si toccano
  • Garanzie per i precari e per i free lance
  • Basta con il giornalismo copia-incolla. Rilanciamo la scrittura
  • Abbattiamo i costi della burocrazia sindacale

VOTA la lista

"Giornalisti per la professione"

Gli errori da non ripetere
Cari colleghi,
per la prima volta i giornalisti affrontano le elezioni per il rinnovo della dirigenza del nostro sindacato, senza un contratto. Certo, non hanno mai avuto un avversario così arrogante come l’attuale vertice della Fieg, deciso a smantellare la professione e a sbriciolarne l’autonomia, ignorando che il diritto alla libera informazione è garantito a tutti i cittadini dall’articolo 21 della Costituzione. Ma, nello stesso tempo, i giornalisti non hanno mai avuto una rappresentanza così inadeguata e incapace, priva di qualsiasi disegno tattico e strategico.

Questi sono gli errori più gravi commessi dalla Fnsi, sotto la guida del segretario uscente Paolo Serventi Longhi e della corrente di maggioranza Autonomia e Solidarietà e Giornalisti uniti.

-Una piattaforma rivendicativa di 77 punti. Chi si presenta al tavolo delle trattative con una simile sfilza di richieste, o non ha capito i tempi e i rapporti di forza, o li ha capiti ed era deciso fin dall’inizio a non arrivare alla firma del contratto. Fra l’altro, la piattaforma dei giornalisti risulta ancora oggi un’illustre sconosciuta. La Fnsi non ha saputo spiegarla ai colleghi e la Fieg l’ha fatta subito rimettere nel cassetto, per imporre la sua contropiattaforma. Di questa soltanto, fino ad oggi, si è parlato.

-Aver respinto il contratto-ponte economico. La Federazione degli editori aveva offerto 130 euro. Era possibile trattare e sembrava ormai fatta. Ma Serventi e la sua maggioranza hanno bloccato tutto, vincolando l’intesa alla soluzione del problema normativo dei precari e al no all’applicazione della legge Biagi. Sgombrato il campo dalla parte economica avremmo avuto la possibilità di concentrarci sui precari e sulle altre questioni normative, con un’energia e una riserva di azioni di lotta che adesso non abbiamo più.

-Aver imposto ben 18 scioperi alla categoria in cambio di nulla. E’ stata dilapidata la busta paga dei colleghi con uno stillicidio di giornate di sciopero, (e relativa perdita di milioni in contributi Inpgi) , senza un’idea strategica e senza nemmeno avere il coraggio di imporli in momenti topici. Come le Olimpiadi invernali, le elezioni politiche, i campionati del mondo di calcio. E men che meno credendo in un blocco totale e contemporaneo per più giorni, dell’intero sistema dell’informazione, reti tv comprese. Solo nel dicembre scorso, sotto la spinta dei Cdr che avevano progettato e attuato di loro iniziativa il press pride, lo sciopero delle firme, si sono proclamati tre giorni consecutivi, ma per andare poi tutti in vacanza. Tanto che qualcuno crede che adesso i giornalisti abbiano il contratto.

-Incapacità totale di comunicare con la gente. Non si è riusciti a far capire qual è la reale posta in gioco: la sparizione del giornalismo di qualità e la perdita di integrità e di autonomia dell’informazione. I comunicati ermetici, malscritti, privi di elementi di contesto, di cui la Fnsi chiedeva la pubblicazione, sono stati un contro-spot al nostro contatto. Grave, anche perché la nostra è proprio la categoria della comunicazione.

-Incapacità di fare lobbying. Altro che indurre parlamentari e ministri a sposare la nostra causa: qui non si è riusciti neppure a organizzare un dibattito televisivo sul contratto! Il che mostra come i nostri attuali dirigenti non abbiano più alcun contatto con la professione.

-L’arroganza di restare incollati alla poltrona. Con un fallimento di queste proporzioni e un contratto non rinnovato da mille giorni nonostante 18 scioperi, qualsiasi dirigente sindacale responsabile si sarebbe messo da parte per favorire un chiarimento, e avrebbe indetto un congresso straordinario, senza attendere la scadenza naturale del mandato. E invece, poiché c’è un altro giro di poltrone da distribuire (fra le quali l’Inpgi), per far coincidere le scadenze si sono persi altri mesi, sulla pelle dei giornalisti, rinviando le trattative a dopo il Congresso, dunque al 2008.

Paolo Serventi Longhi è il principale responsabile di questo fallimento. Ma non può essere l’unico capro espiatorio: la sua corrente e quella del presidente Siddi, infatti, lo hanno sempre sostenuto con consensi bulgari, mai agitando il dubbio che si stesse sbagliando. Non c’è la minima possibilità, dunque, che chi verrà dopo Serventi otterrà risultati migliori. E di chi promette che, una volta eletto, farà il contratto in pochi mesi, non c’è da fidarsi. Questa è l’ultima occasione di reagire vincendo la pigrizia, andare a votare e cambiare maggioranza.

Le proposte di
“Giornalisti per la Professione”
per il contratto:

-Stipula immediata dell’accordo economico (non più «contratto ponte», perché a febbraio scade ormai anche il triennio di proroga), liberando finalmente la contrattazione integrativa aziendale. L’intesa economica deve essere contestuale all’avvio del tavolo normativo.

-Informazione preventiva ai comitati di redazione su qualsiasi progetto di riorganizzazione, in modo che l'azienda prenda un impegno formale con i Cdr sui processi che intende attivare.

-Voto di fiducia «mid-term» della redazione al direttore, a due anni dal suo insediamento (in aggiunta a quello già previsto dal contratto al momento dell’insediamento).

-Gli scatti d’anzianità non si toccano. Il sistema deve rimanere integralmente nella forma attuale. Con esso non solo vengono tutelati i giornalisti che si rifiutano di abbassare la schiena, ma si garantiscono introiti alle casse dell’Inpgi, di cui il nostro istituto non potrebbe fare a meno.

-No ai «redattori capo a termine». Una richiesta folle, questa degli editori. Servirebbe solo a ricattarli, piegandoli a mettere l’asino dove il padrone vuole. Questa misura è una leva per far saltare l’autonomia dell’informazione.

-Rilanciare la carriera di scrittura. Dobbiamo reagire al giornalismo copia e incolla. Nell’ultimo contratto è stata abolito l’inviato come qualifica stabile, sostituito dall’inviatino a termine che, a quanto pare, ha fatto cilecca. Un grave errore. Bisogna a tutti i costi dare un futuro, magari con una nuova qualifica, a chi vuole scrivere. E’ in gioco la qualità del giornalismo.

-Free lance. Deve esserne garantita la dignità e l'autonomia professionale. I pagamenti devono essere certi (entro 30 giorni, anche se il servizio richiesto non viene utilizzato per mancanza di spazio o altro) la retribuzione deve rispettare il tariffario dell'Ordine, mentre nei singoli contratti va precisato il corretto uso dei collaboratori. E, senza ulteriori ritardi, la Fnsi deve consentire la rappresentanza di base.

-Precari. Per le nuove iniziative editoriali, agevolare i contratti a tempo determinato. Al contrario, in quelle consolidate, incentivi agli editori solo se trasformano subito un vecchio contratto a tempo determinato in un altro a tempo indeterminato. Un monitoraggio vero delle situazioni di precariato e lavoro nero nelle redazioni dei quotidiani e delle emittenti locali e radiofoniche della Campania.

-Sospensione immediata delle provvidenze pubbliche per gli editori che violino norme di legge o contrattuali.

-Potenziamento della struttura di servizio del Fondo complementare dei giornalisti: oggi una sola funzionaria deve rispondere a domande che giungono da ogni parte d’Italia.

-La multimedialità deve privilegiare la testata di appartenenza e prevedere la volontarietà per l’adesione ai vari media e la possibilità di recedere dalla scelta fatta.

-Democrazia sindacale. Realtà che ospitano nutrite rappresentanze di giornalisti, non contano affatto, o contano molto meno del dovuto, grazie a un meccanismo elettorale antidemocratico che consente con pochi sforzi, a chi ha già il potere, di mantenerlo, manovrando le piccole associazioni regionali. Per ristabilire la democrazia sindacale e il diritto di rappresentanza è necessaria e urgente una riforma dello Statuto della Fnsi.

-Disoccupati: creare un’anagrafe aggiornata dei disoccupati.

-Rete di solidarietà: creare una rete della solidarietà che fornisca in tempo reale le occasioni di lavoro negli enti pubblici e nell’editoria campana.

-Inpgi, Inpgi2 e Casagit costruire di un rapporto corretto con gli istituti di categoria Inpgi, Casagit, Inpgi due.

-Uffici Stampa: censimento dei colleghi in servizio presso gli uffici stampa pubblici e concreta applicazione della legge 150/2000, con riconoscimento del contratto giornalistico al personale in organico agli enti.


E’ in gioco il futuro del sindacato unico dei giornalisti.

Per questo il 28 e 29 ottobre
VOTA
Le liste
Giornalisti per la Professione
LISTA PROFESSIONALI
(Professionisti)
AIELLO Roberto
CALENDA Massimo
CERINO Maurizio
LA PIETRA Raffaele - detto Lello
MAROLDA Francesco
NIGRO Nicola
PASCARELLA Carlo
ROCCO Renato
SAPIO Salvo
LISTA COLLABORATORI
(Pubblicisti)
ALBORETTI Carmine
ALVANO Carlo
BRUNO Raffaele
CERVELLI Francesco Maria
CIVITA Sergio
D'ERRICO Antonio
DE NAPOLI Salvatore
MICHELUTTI Bruno
SINISCALCHI Antonino
TANGREDI Maria
TASSIELLO Francesco

lunedì 15 ottobre 2007

INSIEME PER UNA SVOLTA

Cari colleghi,
è la prima volta che i giornalisti italiani celebrano il loro congresso senza che sia chiuso il contratto nazionale di lavoro. Un fatto grave. Dopo che l'attuale dirigenza della Fnsi, con il segretario Serventi Longhi in testa, ha massacrato le nostre buste paga con decine di giorni di sciopero. Inutili. Come inutile si è dimostrata la strategia adottata in questa lunga vertenza. Le responsabilità di questo fallimento sono da addebitarsi per intero alla componente che fa capo ad "Autonomia e solidarietà", che in Campania fa capo ad Ottavio Lucarelli, Carlo Verna e soci. Abbiamo deciso di candidarci per dare una svolta ad una situazione che riteniamo mette in gioco l’attendibilità stessa del Sindacato unico dei giornalisti italiani. Un’affidabilità che passa per la storia personale di ogn’uno di noi.Aumentano i disoccupati, i precari nelle redazioni, si restringono gli spazi di libertà, per chi vuol fare seriamente questo mestiere. Aumentano, anche in Campania, gli iscritti all’ordine e i praticantati di ufficio. Sintomo di un lavoro nero che continua ad albergare nelle redazioni.Allora, mi chiedo, che cosa è cambiato? Credo nulla. Purtroppo per noi. E, allora, ecco nascere la voglia in noi di cambiare insieme il sindacato. E di farlo in questa tornata elettorale. Chiediamo ai colleghi il loro consenso con il voto su una piattaforma elettorale ben precisa, che pubblichiamo su questo sito. Gli altri, i colleghi che fanno riferimento ad “Autonomia”, devono dare conto di nove anni di cattiva gestione del sindacato. Di un contratto non ancora chiuso. Della disaffezione dei giornalisti al Sindacato. Che ha un riscontro immediato nella perdita di iscritti della Fnsi. E se possiamo permetterci una domanda: se siete così fieri del vostro ben operato perché non chiamarvi con il nome della vostra componente e scegliere sinonimi per la vostra azione sindacale? Sa, come diceva Totò, una semplice curiosità. Ma che ha un profondo significato per tutti noi.
Max Calenda

venerdì 12 ottobre 2007

MARTEDI' 23 OTTOBRE INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELL'ORDINE NAZIONALE, LORENZO DEL BOCA

Martedì 23 ottobre 2007, alle 11.00, all'hotel Alabardieri, Piazza dei Martiri, Napoli, incontro dibattito organizzato da "Giornalisti per la Professione" con il presidente dell'Ordine nazionale Lorenzo Del Boca.
Potrebbe essere un’utile occasione per discutere, unitamente ai colleghi professionisti e pubblicisti candidati delegati al congresso, della piattaforma da portare in sede congressuale.
Intervenite tutti.

giovedì 11 ottobre 2007

IL NOSTRO PROGRAMMA

“Cambiamo il Sindacato insieme"

Da tanto, troppo tempo, nel nostro Paese si sente la mancanza di un quadro di riferimento sindacale.
In 12 anni i giornalisti italiani hanno chiuso con gli editori un solo rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Un vero record negativo che va addebitato per intero a chi, in questi anni, ha diretto il sindacato dei giornalisti italiani.
In primo luogo alla componente di “Autonomia e solidarietà”.
Certo le responsabilità maggiori le hanno gli editori, impegnati in una trattativa che vuole essere punitiva nei confronti dell’intera categoria, oltre che a minare il valore irrinunciabile del contratto nazionale di lavoro unico per i giornalisti.
Un’analisi seria, però, deve contemplare anche le responsabilità di chi fino ad ora ha svolto la trattativa per conto di tutti quanti noi.
Da tempo la dirigenza sindacale della Fnsi è impegnata a politicizzare il sindacato. A spostare il sindacato unico dei giornalisti su posizioni ben definite. Questo ha creato imbarazzo nella categoria e ha screditato il sindacato anche agli occhi dei colleghi.
Invece, cioè, di spendere tutte le energie in questa durissima vertenza, la segreteria nazionale della Fnsi ha inteso trascinare i giornalisti italiani a fianco di una delle due parti politiche, che adesso si disputano il governo del Paese.
Con il risultato che, a tutt’oggi, siamo ancora senza contratto.
C’è una logica in tutto questo? Riteniamo di no.
L’occasione del nuovo congresso della federazione deve riportare i giornalisti, con le loro esigenze, al centro della politica del sindacato.
Un sindacato che vede la disaffezione della categoria.
Il calo inesorabile degli iscritti la dice lunga sulla credibilità di questo gruppo dirigente.
Anche su questo occorre aprire una riflessione. Ora c’è bisogno di rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare per un nuovo futuro. Anche in Campania
Le recenti elezioni all’Associazione napoletana della Stampa, vinte complessivamente da un nuovo gruppo dirigente, non hanno dato, come pure doveva essere nelle previsioni, un impulso vero all’attività in difesa dei diritti dei giornalisti campani.
In particolare il nostro giudizio si basa su alcuni fatti che lasciano francamente perplessi.
La chiusura della trattativa di “il Napoli”, dove per la prima volta si sperimenta il tele lavoro giornalistico, ci lascia sconcertati. L’avallo di questa nuova forma di precariato, a fronte di un editore che non ha ancora fornito mezzi finanziari adeguati, un piano editoriale reale, avrebbe dovuto rendere cauta l’Associazione della stampa che, invece, ha firmato quest’accordo. Un errore. Il sindacato deve supportare i colleghi. Mettere in piedi strumenti di solidarietà attiva, che consentano di prendere decisioni senza l’incubo della disoccupazione. Troppe volte minacciata da editori che hanno scarsa dimestichezza con qualsiasi tipo d’impresa.
Vediamo con preoccupazione nascere nuovi quotidiani locali, a fronte di un mercato asfittico, che vede sempre più ridursi le copie vendute. Su questo manca una riflessione vera del sindacato nazionale e di quello napoletano.
La rappresentanza sindacale nei mezzi d’informazione è sempre più scarsa e ristretta.
Manca al sindacato napoletano una visione d’insieme a tutela degli occupati, e soprattutto dei disoccupati, che ormai assommano a quasi il 50% del totale degli iscritti all’Ordine.
Per questo abbiamo deciso di costruire insieme un percorso, umano, politico e sindacale che cambi il modo e i metodi di una classe dirigente occupata solo nel piccolo cabotaggio.
È ora di cambiare.
Di cambiare puntando ad una nuova leva sindacale che partendo dal basso soddisfi sul serio le necessità dei colleghi e si configuri come un “sindacato di servizio e al servizio”, degli iscritti, pubblicisti e professionisti.
Per questo abbiamo deciso di iniziare un percorso, partendo dal congresso della Fnsi, chiedendo l’impegno del voto ai colleghi, su di un progetto che contempli, tra gli altri, questi punti:
1. La creazione di un’anagrafe aggiornata dei disoccupati.
2. La creazione di una rete della solidarietà che fornisca in tempo reale le occasioni di lavoro negli enti pubblici e nell’editoria campana.
3. Un monitoraggio vero delle situazioni di precariato e lavoro nero nelle redazioni dei quotidiani e delle emittenti locali e radiofoniche della Campania.
4. La costruzione di un rapporto coretto con gli istituti di categoria Inpgi, Casagit, Inpgi due.
5. L’applicazione della legge 150 negli uffici pubblici.
Per questo, ma non solo, abbiamo deciso di intraprendere un percorso che porti ad una nostra presenza negli organismi statutari di categoria. Partendo dalla scadenza del congresso della Federazione.
Ciò che vogliamo imprimere, alla gestione del sindacato, è una svolta. Da troppi anni, ormai, le posizioni appaiono fossilizzate, immobili, ed incapaci di seguire le dinamiche della professione. Di una professione che evolve con un’impressionante velocità e che propone, di giorno in giorno, elementi nuovi da valutare e discutere.
E’ venuto il momento di tornare alla luce, di respirare davvero il vento del cambiamento e di offrire, a chi ne ha voglia, l’opportunità di partecipare attivamente alla rigenerazione di un sindacato che deve ritornare ad essere casa comune di tutti i giornalisti italiani.

mercoledì 10 ottobre 2007

ELEZIONI DELEGATI AL XXV CONGRESSO DELLA F.N.S.I.

Vi proponiamo le liste dei candidati delegati della Campania al XXV Congresso Nazionale della F.N.S.I., appartenenti al movimento "Giornalisti per la professione".
Le elezioni si terranno nei giorni 28 e 29 Ottobre 2007 presso la Mostra d'oltremare, padiglione H, ingresso Viale Kennedy
LISTA PROFESSIONALI
(Professionisti)
  1. AIELLO Roberto
  2. CALENDA Massimo
  3. CERINO Maurizio
  4. LA PIETRA Raffaele - detto Lello
  5. MAROLDA Francesco
  6. NIGRO Nicola
  7. PASCARELLA Carlo
  8. ROCCO Renato
  9. SAPIO Salvo

LISTA COLLABORATORI

(Pubblicisti)

  1. ALBORETTI Carmine
  2. ALVANO Carlo
  3. BRUNO Raffaele
  4. CERVELLI Francesco Maria
  5. CIVITA Sergio
  6. D'ERRICO Antonio
  7. DE NAPOLI Salvatore
  8. MICHELUTTI Bruno
  9. SINISCALCHI Antonino
  10. TANGREDI Maria
  11. TASSIELLO Francesco