mercoledì 24 ottobre 2007

I "GIORNALISTI PER LA PROFESSIONE" SOSTENUTI DAL PRESIDENTE LORENZO DEL BOCA







Non ci sono giornalismi, non esistono giornalisti di serie A o serie B. Esiste una categoria che va difesa, tutelate, seguita nella sua connotazione naturale che è quella culturale”. Il presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti Lorenzo Del Boca interviene a Napoli all’incontro organizzato e promosso dalla nuova lista “Giornalisti per la professione” candidata alle prossime elezioni del 28 e 29 ottobre per scegliere i delegati che prenderanno parte al congresso della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa) in programma a fine novembre a Castellaneta Marina in Puglia. Nella sala dell’Hotel Alabardieri e nel corso della conferenza stampa introdotta e moderata da Massimo Calenda giornalista Rai e portavoce della lista, il presidente Del Boca ha sottolineato ed insistito sulle linee programmatiche e future che riguardano la figura del giornalista e il ruolo dell’ Ordine rispetto alle altre strutture esistenti come il sindacato: “Il sindacato aumenta la tassa da pagare, ma non c’è il rinnovo del contratto – ha dichiarato Del Boca – l’Ordine non può camminare da solo, ci devono essere accordi precisi, lavorare insieme e favorire sinergie sempre a favore di colleghi che lavorano e colleghi disoccupati. Si pensa, purtroppo, soltanto a creare contratti di precariato, senza considerare giornalisti professionisti disoccupati che potrebbero essere assunti a tempo indeterminato”. E poi parafrasando il sistema di lotta alla Cina per il mercato e l’economia nel paese, Del Boca ha detto:”Anche noi dobbiamo combattere i nostri cinesi, giornalisti che si improvvisano ed inquinano la categoria, una categoria che ha soprattutto un problema culturale”. Ed ha concluso ribadendo che non esistono giornalismi; ogni redazione, di un giornale, una televisione, una radio, piccola o grande che sia, svolge il suo lavoro di diritto e dovere dell’informazione “Il giornalista è il testimone del suo tempo che deve raccontare al cittadino ciò che vede in base al suo bagaglio culturale. Vorrei non vedere giornalisti che rimangono fermi ad occhi chiusi e vedono comunque tutto grigio”. La conferenza, che ha visto gli interventi, tra gli altri, di Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Enzo Colimoro presidente dell’Assostampa napoletana, Ermanno Corsi ex presidente dell’Ordine e Lino Zaccaria del consiglio di amministrazione Inpgi e Gianni Ambrosino, è stata l’occasione per presentare i colleghi giornalisti che hanno scelto di candidarsi alle prossime elezioni e per sottolineare i problemi che si vivono quotidianamente nei quotidiani, nell’emittenza televisiva, nelle redazioni delle testate on line e negli uffici stampa, questioni sollevate dai giornalisti Renato Rocco, Lello la Pietra, Antonio D’Errico, Roberto Aiello e Sergio Civita.
“Da mille giorni siamo senza contratto – ha detto nel suo intervento Massimo Calenda - e dopo diciotto giorni di sciopero il contratto ancora non cè. I questi giorni mi sono recato in alcune redazioni della Campania e la situazione è tragica. I colleghi lavorano in situazioni assurde e poco regolamentate. Inoltre non sanno neppure cosa sia il sindacato a Napoli e soprattutto non capiscono perché pagare la quota all’Assostampa. Al di là delle elezioni – ha concluso Calenda – abbiamo un dovere prioritario, quello di essere più vicini ai colleghi e di incontrarli nei loro luoghi di lavoro”

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